Tempo di cambiare

Adottare la strategia del cambiamento

Adottare la strategia del cambiamento

Spiritualmente empatici o confortevolmente indifferenti?

Da internauta impenitente, in questi ultimi anni, zigzagando tra vari social networks, blogs, siti e parlando con amici o conoscenti mi sono resa conto di quanto le persone abbiano bisogno di un ritorno alla spiritualità.Meditazione

Quella intesa come ricerca interiore, comprensione del proprio io e del mondo che ci circonda. L’imperare del cinico materialismo, della globalizzazione culturale ha causato l’evanescenza dei valori etici. Il cieco arrivismo, l’indottrinamento perpetrato dai media, hanno fatto naufragare miseramente quell’anelito imprescindibile al misticismo, al trascendente. Mai come ora ci troviamo in balia di eventi senza controllo (vedi pandemia da Covid 19). Schiaffeggiati dalle onde della crisi mondiale. Impauriti dall’incertezza del futuro. E’ vero, in questi mesi, quando eravamo costretti in casa, come reclusi, ci sono stati brevi momenti di commozione ed empatia per la tragedia di chi ha subito perdite. Per l’abnegazione di chi ha combattuto e si è adoperato per salvare vite. Il problema è che ormai da troppo tempo siamo insensibili. Nulla ci scuote: il decadimento morale generalizzato, l’intolleranza, la corruzione, la violenza. Ogni motivo è plausibile per odiare, anzi è divenuto addirittura un lavoro fare, l’hater di professione!

Fai il primo passo, mettiti in discussione

Lamentandoci di questo modo superficiale e disarmonico di vivere, confortevolmente indifferenti a quanto ci circonda, senza reagire, speriamo che le cose cambino per un divino intervento? Che arrivi qualcuno dal cielo, spazzi via le brutture e venga a salvarci? Ormai non confidiamo nemmeno più nella chimera del progresso, dei politici, degli economisti illuminati, della fortunaProssimo passoPer quanto tempo vogliamo ancora illuderci? Se abbiamo sete di armonia, pace, ottimismo, speranza. Di capire quale senso ha la nostra vita. Cosa sia davvero essenziale per essere felici è arrivato il momento che ognuno di noi faccia il primo passo, che si assuma la responsabilità di modificare le cose. Occorre mettere in atto la strategia del cambiamento.

Ripartiamo da noi

Per farlo occorre ripartire da noi, trasformando le nostre inclinazioni negative, liberandoci dal fardello di ciò che, di noi stessi non ci piace. Dalle nostre paure, dal nostro modo di vedere e percepire quanto accade intorno a noi. Attraverso il Buddismo ho potuto comprendere quanto il cambiamento sia nelle nostre possibilità.

Recitare

Capire perché pensiamo, agiamo, ci relazioniamo sempre in un certo modo e non in un altro, riflettere da cosa nasce la nostra sofferenza e come raggiungere la felicità. Secondo la mia visione buddista, ogni giorno è buono per ripartire, si può qui e ora liberarci dal fardello delle nostre solite tendenze, lasciando entrare aria, luce, amore, pensieri positivi, azioni volte al bene.

Ogni giorno è buono per cambiare

Si può cambiare il nostro karma. Sicuramente molti di voi avranno almeno una volta letto o sentito pronunciare questo antichissimo termine sanscrito, il cui significato letteralmente equivale ad “azione” ed è correlato a verbi che significano semplicemente “fare”. Karma nel senso più compiuto indica il funzionamento universale del Principio di Causalità simile a quello di cui parla la scienza, secondo cui: “Per ogni azione, c’è una reazione uguale e contraria”. CauseOgni cosa nell’universo esiste quindi all’interno di uno schema di causa ed effetto. La differenza del principio scientifico rispetto a quello buddista del karma, è che quest’ultimo non attiene solo alle cose che possono essere viste o calcolate. Esso si riferisce anche agli aspetti intangibili o spirituali della vita, alle sensazioni di felicità o sofferenza, alle esperienze buone o cattive.

Pensieri, parole ed azioni creano karma

Secondo il Buddismo, noi creiamo il karma su tre livelli: attraverso i pensieri, le parole e le azioni. Le azioni, ovviamente, hanno un impatto maggiore delle parole. Allo stesso modo, quando diamo voce alle nostre idee, ciò crea un karma più pesante rispetto al solo pensarle. Tuttavia, poiché sia le parole sia le azioni hanno origine nei pensieri, anche il contenuto di ciò che sentiamo e pensiamo è di cruciale importanza. Possiamo immaginare il karma come il cuore della nostra personalità, come l’insieme delle tendenze radicate impresse nel punto più profondo della nostra vita. I cicli di causa ed effetto vanno oltre l’attuale esistenza: determinano il modo in cui iniziamo questa vita (le nostre particolari circostanze al momento della nascita) e continuano dopo la nostra morte. Per questo motivo si parla anche di karma familiare costituito dal replicarsi di circostanze, eventi, situazioni che ciclicamente si ripetono e ci fanno spesso sentire controfigure in balia di un destino crudele. Spetta ad ognuno di noi per alleggerire la nostra retribuzione karmica, porre buone cause nel presente. Ciò produrrà effetti positivi nel nostro futuro irradiandosi anche nelle nostre famiglie e nell’ambiente che ci circonda.

Rendi il mondo migliore

Citando Erich Fromm,: “[…] credo nella reale possibilità di un mondo in cui l’uomo può essere molto, anche se ha poco; un mondo nel quale la motivazione dominante dell’esistenza non è il consumo; un mondo in cui l’uomo è il fine primo ed ultimo; un mondo nel quale l’uomo può trovare il modo di dare scopo alla sua vita e la forza di vivere libero e senza illusioni”.

Tornerò a parlarvi di karma, nel frattempo aspetto le vostre osservazioni e i vostri commenti.

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