Sei a un bivio? Segui la strada del cuore
Le scelte tracciano la rotta
Scegliere è un’azione che si compie costantemente ogni giorno. Non sto parlando solo delle scelte fondamentali, quelle che cambiano la vita, quando ci troviamo ad un bivio e non sappiamo quale direzione prendere. Sto parlando di ogni scelta. Paradossalmente anche quella di non scegliere è una scelta ed attraverso ogni azione, dalla più irrilevante a quella più importante, tracciamo la rotta della nostra vita. Ma siamo così certi che ogni scelta che compiamo sia del tutto libera e non condizionata dall’ambiente in cui viviamo, dalle circostanze, dalle esperienze passate, dalle convenzioni, dagli altri? Il più delle volte è proprio così. Siamo convinti di essere liberi di scegliere, ma nella realtà non lo siamo affatto.
Condizionamenti e convenzioni. Che strazio!
Ci facciamo condizionare da un milione di fattori, lasciando che sia l’esterno a decidere per noi o per meglio dire, sia la nostra mente. Già la
nostra mente (che per brevità chiamerò M), l’entità caparbia e potente che ci tiene in pugno e che ci pone in balia di infinite sollecitazioni: falsi sussurri interiori, luoghi comuni, cliché, convenzioni! “Si fa così, perché così fan tutti”, “No così non si fa, perché nessuno lo fa” e via dicendo.
Poveri noi, così legati con fili invisibili da questa tiranna, reagiamo ad ogni stimolo sempre ed immancabilmente secondo canoni sperimentati e consueti, facendoci credere (ah come è efficace M in questo!) di decidere autonomamente, scevri da pregiudizi, condizioni e liberi come l’aria, ma “effettivamente” non abbiamo scelto un bel niente…
Attenzione alla scelta libera…è taroccata!
E’ lì, bella confezionata, con sopra un fiocco rosso, la soluzione propinataci dalla nostra M pigra, banale, pavida e conformista. Non ha proprio voglia di perder tempo, fermandosi un istante a riflettere in silenzio… scavando alla ricerca della giusta, inequivocabile, imprescindibile, unica scelta che il nostro cuore vuole (e non deve) fare. Ora mi direte che quando si tratta di scelte “vitali” non vi gettate allo sbaraglio: ponderate, esaminate, riflettete e poi, considerate le conseguenze con estrema coscienza, agite. Ma siete così sicuri che non sia sempre la vostra mente ad ingannarvi mettendo razionalmente in campo ogni strategia per condizionarvi? Credetemi finché è lei a condurre il gioco non c’è scampo, avrà sempre partita vinta! Non serve arrovellarsi, ciò genererà solo confusione, incertezza e paura. Come essere quindi realmente sicuri che l’azione che si sta per intraprendere sia veramente quella “voluta” e non un’altra? Com’ è possibile mettere da parte quella voce interiore che fingendosi amica vi conduce dove vuole?
La strategia del coraggio
Da qualche tempo ho imparato ad aggirare i suoi ostacoli perversi. Per farmi capire ricorrerò ad una metafora. Dunque immaginiamo di varcare l’ingresso di una strana, grande casa, a noi sconosciuta. All’interno, come fosse un’immensa scatola cinese, troveremo una serie di stanze chiuse, una dentro l’altra. Per poter arrivare al centro dovremo aprire ogni porta, ma per poterlo fare dovremo rispondere, con estrema sincerità, ogni volta, ad una domanda ed in base alla nostra risposta, farne una successiva. Vi avverto, non sarà facile. Per intraprendere questo viaggio occorrerà determinazione, onestà e soprattutto coraggio!
Alcune domande saranno molto scomode, non avremo voglia di scavare alla ricerca della risposta, avremo timore di trovare dietro ogni porta fantasmi e scheletri. Sarà a volte doloroso, come ammettere che quell’infingarda di M ce la stava, come sempre, raccontando, ma non dovremo rinunciare. La prima domanda da rivolgere a noi stessi sarà: “Cosa hai deciso di fare e perché?” Non accontentiamoci della prima risposta, la più ovvia, la più scontata che la nostra acerrima nemica M ci propinerà. Dovremo insistere, come quando da bambini chiedevamo di ogni cosa.:”Perché ?”
La casa siamo noi. Cosa aspettiamo ad entrare?
La casa siamo noi e dovremo avere la forza per scardinare tutte le porte-ostacolo che M porrà sul nostro cammino per farci desistere dallo scoprire cosa in realtà il nostro cuore (il centro della casa) desidera. Se riusciremo ad arrivare al nucleo (il Sé interiore) avremo la risposta e saremo arcisicuri che la nostra sarà “la scelta” senza condizionamenti, né paure, né costrizioni, quella davvero e nessun’ altra.
Occorre allenarsi per costringere M al silenzio ascoltando solo il nostro cuore. La pratica buddista mi ha permesso di giungere ad aprire tutte le porte fino ad arrivare a quel Sé che è nascosto proprio nel profondo, coperto da strati di condizionamenti, illusioni e visioni distorte della realtà. Mi ha consentito di aprire gli occhi ascoltando non la mente ed i suoi inganni, ma la parte più profonda di me, quella più saggia e libera. Praticando ho visualizzato la realtà da una diversa prospettiva e con chiarezza ho percepito quale fosse la strada giusta, quale l’azione da intraprendere. Come quando un bravo allibratore ti da la dritta per scommettere sul cavallo vincente e sai di avere già la vincita in tasca!